Intervista al Direttore Generali del Conai Walter Facciotto.

Il futuro degli imballaggi secondo il Direttore Generale del Conai Walter Facciotto.

Riusa: come si è chiuso il 2015 per Conai?

Nel 2015 si è ulteriormente consolidata la quota di rifiuti di imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) recuperata a livello nazionale, pari al 78,6% dell’immesso al consumo, per un totale di 9,3 milioni di tonnellate, di cui 8 milioni di tonnellate avviate a riciclo, pari al 67% dell’immesso al consumo.

Tutto ciò grazie al sistema consortile (Conai e Consorzi di Filiera) che ha garantito l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio di provenienza domestica raccolti dai Comuni e ai riciclatori indipendenti per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio di provenienza industriale e commerciale.

Un risultato che va ben oltre i target di legge e che mostra una progressiva crescita negli anni: nel 1998, due imballaggi su tre erano conferiti in discarica, mentre oggi lo sono solo due su dieci. Degli 8,0 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio avviati a riciclo il 48% circa sono stati gestiti dal sistema Conai pari a 3,9 milioni di tonnellate.

Nel solo 2015 l’avvio a riciclo degli imballaggi (gestito) ha evitato la produzione di nuova materia prima equivalente a:
725 Frecciarossa (ETR 1000) per l’acciaio.
1 miliardo di lattine da 33cl in alluminio
329 milioni di risme di carta in formato A4
32 milioni di pallet in legno
9 miliardi di flaconi di detersivo in PET
3 miliardi di bottiglie in vetro da 0,75 litri

Riusa: quali sono le prospettive per il 2016?

Ci aspettiamo un’ulteriore crescita della filiera degli imballaggi, sia in termini di immesso al consumo sia in termini di recupero e riciclo, con un deciso incremento dei conferimenti provenienti dai comuni, e quindi rientranti nella gestione dell’Accordo Quadro Anci Conai, da parte delle regioni del Centro Sud Italia dove si stanno maggiormente concentrando i nostri sforzi.

Riusa: che cosa si aspetta dal mondo della politica per far crescere il recupero di imballaggi?

Come è noto al Parlamento europeo sono in fase di definizione un pacchetto di nuove direttive incentrate sulla cosiddetta economia circolare che prevedono più sfidanti obiettivi di riciclo dei rifiuti da raggiungere nei prossimi anni.

Oltre a ciò viene richiesto agli Stati membri un forte impegno nella prevenzione dei rifiuti attraverso la realizzazione di prodotti (imballaggi) più eco-sostenibili applicando il concetto "dalla culla alla culla", cioè immettere sul mercato prodotti che al termine del loro utilizzo primario possano essere più facilmente riciclabili, in applicazione della responsabilità estesa del produttore: altro aspetto importante presente nelle direttive.

Per quanto riguarda il nostro Paese il corretto recepimento di questa direttiva potrebbe rappresentare l’elemento fondamentale per dare un ulteriore impulso all’economia circolare ed, in particolare, alle attività di riciclo e recupero dei rifiuti.

Riusa: qual è il ruolo delle aziende per far crescere il recupero di imballaggi?

Le aziende fanno già molto e faranno sempre di più per rendere i proprio imballaggi semplici da riconoscere da parte dei cittadini per effettuare una corretta raccolta differenziata e facili da valorizzare negli impianti di selezione, preferendo soluzioni che massimizzino la riciclabilità dei rifiuti restituendo al settore produttivo, materia prima seconda.

Sicuramente una delle leve che può incrementare il corretto recupero degli imballaggi è la comunicazione: da parte delle aziende nei confronti dell’utente consumatore.

Proprio in questo campo Conai dal 2014, insieme ai rappresentanti delle aziende produttrici ed utilizzatrici di imballaggi, ha avviato il progetto “Etichetta per il cittadino” con la finalità di riportare sull’etichetta degli imballaggi le informazioni ambientali che permettano al consumatore finale di realizzare una corretta raccolta differenziata.

Tale progetto, al quale le imprese aderiscono volontariamente, consente al cittadino di conoscere le informazioni di base necessarie (materiale con il quale è composto l’imballaggio) per conferirlo correttamente in raccolta differenziata; al Comune di fornire ai cittadini informazioni corrette sulla gestione dei materiali e alle imprese di instaurare un dialogo diretto con l’utente con l’obiettivo di valorizzare l’attenzione che viene posta nel dare al cittadino le informazioni che gli consentano di gestire al meglio il suo rifiuto, trasformandolo, con un piccolo gesto, in una risorsa

Riusa: cosa fa/ha intenzione di fare la vostra associazione per coinvolgere i bambini e la scuola sul tema del recupero degli imballaggi?

Proprio in questi giorni viene dato il via alla nuova iniziativa di sensibilizzazione rivolta alle scuole ed ai bambini: Riciclo di Classe, il progetto di educazione ambientale di CONAI in collaborazione con ilCorriere della Sera.

Si tratta di un nuovo originale percorso ludico-creativo messo gratuitamente a disposizione delle classi di scuola primaria: un’iniziativa che mira a promuovere la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro in modo semplice e efficace.

Riciclare è un’attività familiare ai bambini: con i materiali didattici Riciclo di classe, CONAI e il Corriere della Sera li guidano a scoprire che dietro questo gesto spontaneo ci sono regole da conoscere e condividere per dare un contributo al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.
Per ulteriori informazioni sul progetto è attivo il sito: www.riciclodiclasse.it.