I creativi di Caterpillar non sanno più cosa inventarsi per catturare la scarsa attenzione del pubblico su questa manifestazione.

Torna il 23 febbraio 2018 la quattordicesima edizione dell'iniziativa di Radio2 "M'Illumino di Meno". La trovata di quest'anno è una camminata collettiva, unita dai contapassi elettronici, con destinazione ideale la luna.

La quattordicesima edizione della nuova campagna "M'Illumino di Meno", è partita dalla Palazzina Appiani dell'Arena Civica di Milano: l'obiettivo è quello di "Camminare dalla Terra alla Luna per aiutare l'ambiente".

La campagna che punta al risparmio energetico del programma di Radio 2 Rai "Caterpillar", che sarà inaugurata il 23 febbraio 2018, vuole sensibilizzare il popolo verso la sostenibilità ambientale, con piccoli gesti come il camminare.

Chi parteciperà avrà la possibilità di "donare" le proprie camminate quotidiane nel conta-passi del sito ufficiale di Caterpillar, fino al raggiungimento di 555 milioni di passi, un numero che consentirebbe di raggiungere teoricamente la Luna.

L'iniziativa, che ha già raccolto 150mila passi, è partita con una camminata sulla pista di atletica dell'Arena Civica, dove i cittadini, alcuni ascoltatori e associazioni, sono ritrovati durante la trasmissione radiofonica.

Come al solito sono molti i nomi dei famosi che fanno giusto un piccolo gesto per sostenere l'iniziativa: Giovanni Storti, il pallavolista Matteo Piano, il giornalista Marco Civoli, la documentarista-maratoneta Carla Perrotti, e poi le mamme dei Pedibus e associazioni sportive come FIDAL e Brera Calcio, sono solo alcuni dei partecipanti che hanno donato 5mila passi.

All'iniziativa erano presenti anche il vicepresidente del Fai Marco Magnifico e Roberta Guaineri, assessora al turismo, sport e qualità della vita del Comune di Milano, che non ha perso l'occasione per fare pubblicità a sé e al proprio partito in vista delle elezioni.

Nel mondo perfetto non ci sarebbe necessità di queste iniziative simboliche per portare l'attenzione sui problemi dell'ambiente, e le energie di tutte queste braccia, anzi gambe, rubate all'agricoltura potrebbero essere impiegate un po' più produttivamente. Ma questo non è il mondo perfetto.