Oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti trasformate in 10 milioni di tonnellate di "nuove" materie prime.
Secondo il Rapporto annuale "L'Italia del riciclo" 2016, il riciclo è cresciuto del 67%.
Il settore del riciclo è cresciuto del 67% nel corso del 2016 e più di 15 milioni di tonnellate di carta, vetro, plastica, legno e organico vengono trasformate in più di 10 milioni di tonnellate di "nuove" materie prime.
Questi sono i dati emersi dal rapporto annuale "L'Italia del riciclo" 2016 di
Fise Unire (associazione rappresentante delle aziende del recupero rifiuti) e della
Fondazione per lo sviluppo sostenibile e presentato ieri 13 dicembre 2016 a Roma.
La ricerca mette in evidenza come il recupero degli imballaggi, il flusso di materie prime seconde, la filiera dei Raee e quella dell'organico, siano cresciuti di un'ulteriore 5%.
Fatta eccezione per l'alluminio che è in calo sia sulle tonnellate di avvio al riciclo che di quelle immesse al consumo.
Secondo Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, commentando il Rapporto ha affermato che l'efficienza nell'uso di energia e materiali è stata indispensabile sia per la qualità ambientale che per la competitività economica.
Ma, secondo lui, è necessario produrre sempre meno scarti e rifiuti e riciclare il più possibile.
Ronchi ha aggiunto anche che le aziende italiane hanno raggiunto eccellenti livelli europei con un tasso di riciclo dei rifiuti speciali al 72%.
Un livello che bisogna raggiungere anche sui rifiuti urbani e suglia imballaggi.
Sarà quindi necessario mettere in piedi politiche mirate, anche per recuperare il ritardo di alcune Regioni del Sud, concentrando l'attenzione sul settore industriale del riciclo, le quali hanno un ruolo strategico.